L’obiettivo di questa sezione è rispondere alle domande più frequenti che i nostri clienti ci fanno.
Se non trovi quello che fa al caso tuo, puoi scriverci direttamente attraverso il form che trovi nella pagina contatti.
L’acqua è un bene di primaria necessità e pertanto per essere definita “potabile” deve poter essere bevuta senza alcuna conseguenza per la salute. Deve essere limpida, incolore, insapore, inodore, salubre e pulita, e soprattutto senza batteri, microrganismi o sostanze pericolose. Per questo motivo va continuamente controllata. L’art. 5 del d. lgs. 31/2001 dispone l’obbligo di verifica della salubrità dell’acqua in capo al:
I gestori della rete idrica effettuano numerosi controlli sulla salubrità dell’acqua pertanto possiamo affermare che l’acqua che arriva nelle nostre case è sicura e pulita. Ciò che rimane da verificare, è che i requisiti di potabilità dell’acqua non vengano alterati nel passaggio dal contatore al rubinetto.
Altro discorso vale per quegli impianti idrici che non sono allacciati alla rete di acquedotto, ma prelevano l’acqua da pozzi privati. A seconda dell’utilizzo che ne viene fatto, è sempre consigliabile effettuare delle analisi preliminarie sia chimiche che microbiologiche.
Il D.M. 22.01.2008 n. 37 ha reso sempre obbligatorio la redazione di un progetto per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti. La firma del progetto da parte di professionista abilitato e iscritto all’Albo professionale, secondo la specifica competenza richiesta, è obbligatoria quando l’impianto supera i seguenti limiti dimensionali:
Se l’impianto subisce variazioni in corso d’opera, il progetto va integrato con la necessaria documentazione tecnica attestante le varianti.
L’acqua che esce dai rubinetti di casa nostra è sottoposta a severi controlli che ne accertano la potabilità. Questi però non garantiscono la qualità e il sapore dell’acqua che comunque rimane ricca di minerali. Un’ “acqua dura”, è ricca di calcio e magnesio che, con il passare del tempo, possono formare incrostazioni di calcare e danneggiare tubazioni, elettrodomestici, sistemi di riscaldamento e impianti idrici.
Un addolcitore di acqua, la decalcifica attraverso un processo di scambio ionico: le resine a scambio cationico catturano gli ioni positivi di calcio e magnesio e li scambiano con lo ione sodio.
I benefici derivanti dall’installazione di un addolcitore di acqua, sono davvero numerosi:
– riduzione dell’utilizzo di detersivi e saponi
– diminuzione dei consumi di energia elettrica e per la manutenzione di caldaie, impianti idrici ed elettrodomestici
– salvaguardia dell’ambiente.
L’addolcitore è un dispositivo che dovrebbe essere installato in tutte le abitazioni, uffici, alberghi. In realtà è obbligatorio per legge in tutti gli impianti con acqua dalla durezza superiore ai 25 ° francesi, ma non esistono controlli a riguardo.
Intercetta il rubinetto centrale per impedire all’acqua di circolare nelle tubazioni di tutto l’impianto. Solitamente è posizionato nei pressi del contatore, in un pozzetto all’esterno dell’edificio.
Diversamente, puoi chiudere il flusso solo in una determinata tubatura: ad esempio, per la cucina, la manovella nera da chiudere si troverà sotto il lavandino, per la caldaia, sarà quella posizionata in prossimità dei tubi di uscita dall’impianto.
Queste semplici operazioni, se effettuate tempestivamente, ridurranno disagi e danni causati dalla perdita d’acqua.
La manutenzione ordinaria della caldaia è obbligatoria secondo il D.P.R. n. 74 del 16 aprile 2013 ed il successivo il D.M. 10 febbraio 2014, per gli impianti di potenza utile nominale maggiore di 10 kW per gli impianti invernali e superiore a 12 kW per quelli estivi, con o senza produzione di acqua calda sanitaria. Gli interventi che rientrano nella manutenzione ordinaria della caldaia, riguardano prevalentemente la pulizia e la verifica della componentistica maggiormente soggetta ad usura.
Nel caso di immobili in affitto, è bene chiarire che sono a carico del conduttore: le spese di manutenzione ordinaria, pulizia e controllo fumi, eventuali riparazioni dovute alla normale usura, le spese di accensione stagionale e la messa a riposo alla fine del periodo invernale. Restano a carico del proprietario dell’immobile, gli interventi per adeguamento a norma di legge e di manutenzione straordinaria, salvo che le rotture non siano causate da negligenza o mancata manutenzione da parte dell’inquilino.
Il D.P.R. n. 74 del 16 aprile 2013 ed il successivo il D.M. 10 febbraio 2014, hanno equiparato i climatizzatori agli impianti di riscaldamento, rendendo obbligatoria la manutenzione ordinaria dei condizionatori. Il nostro consiglio è di effettuare tali controlli verso settembre-ottobre, per evitare che lo sporco si incrosti durante il periodo invernale.
Alcune operazioni possono essere eseguite senza l’intervento di tecnici specializzati: la pulizia dei filtri e delle griglie degli split, la rimozione di sporco e polvere dalle macchine esterne, la verifica visiva di eventuali perdite di acqua o gas.
Se le tubazioni risultano sporche e unte, molto probabilmente, c’è una perdita di gas refrigerante. In questo caso, devi assolutamente contattare un tecnico frigorista in possesso di patentino F-gas. Il D.P.R. n. 43/12 prescrive che prima di effettuare una ricarica, sia effettuata una ricerca della perdita, la riparazione e solo successivamente il rabbocco. La perdita di gas refrigerante è molto pericolosa perché oltre a causare malfunzionamenti del condizionatore d’aria, aumenta i consumi energetici ed i danni all’ambiente.
Le basse temperature invernali, possono creare gravi problemi alle tubazioni degli impianti idrici, soprattutto quando questi sono fuori traccia. L’acqua presente nei tubi, ghiacciata dal gelo, aumenta il suo volume generando una pressione che può causare un’ostruzione del flusso o addirittura la rottura di tubazioni, giunti e rubinetti.
Un controllo preventivo è una buona prassi per contenere ed evitare i danni causati dalla rottura dell’impianto idrico: verifica, già in fase di progettazione, la dimensione ed il posizionamento di contatori e tubazioni, e la tipologia dei materiali impiegati.
Gli isolanti in poliuretano, in lana di roccia o lana di vetro, sono un’ottima coibentazione dal gelo. Stretti attorno alle tubazioni ed ai rubinetti con nastro isolante, garantiscono una elevata protezione. Un’alternativa per serbatoi e valvole, possono essere i cavi e nastri scaldanti: questi cavi elettrici emanano calore tenendo sotto controllo la temperatura.
Anche i contatori d’acqua e gas possono essere protetti con polistirolo o poliuretano, per evitare che il freddo e il ghiaccio ne rompano la camera di misura.